Sì, puoi essere uomo o donna ed essere comunque una persona non binaria

“Com’è possibile?”

Vi siete mai domandati come possa qualcun* essere sia donna o uomo e non binari*? A Riley J. Dennis viene domandato molto spesso, perciò ecco la sua grande risposta di cosa significhi a tutti gli effetti essere una donna trans non binaria.

Risponde anche a interrogativi che riguardano i pronomi, e sul se le persone non binarie siano transgender oppure no, e nel frattempo ci dimostra come espandere la nostra comprensione del genere incoraggi anche il comprenderci l’un* l’altr*.
Trascrizione (tradotta):

Ciao a tutt*, sono Riley, e ricevo questa domanda un sacco di volte.

“Un attimo, quindi tu saresti una ragazza? Una donna transgender? Però sei anche non binaria, no? Com’è possibile? Credevo che ‘non binario’ significasse né uomo né donna! Come si fa ad essere entrambe le cose?”

Questa sarebbe la versione educata, e in generale così educata non è.

Ma in realtà la spiegazione è davvero semplice: significa solo aggiungere una parola in più alla tua definizione di non binarietà. Il malinteso comune è che una persona non binaria non sia né uomo né donna, ma la verità è che una persona non binaria è qualcuna che non è né strettamente uomo né strettamente donna.

Non è che le persone non binarie non possano essere uomini o donne, il punto è che non sono soltanto uomini, o soltanto donne; non sono uomini binari, o donne binarie.

“Come no, perché sono alieni!”

Non è una cosa molto carina da dire.

“No, no, cioè, gli alieni buoni. Stile kryptoniani, come Superman o Supergirl. Non gli alieni de La Guerra dei Mondi. Hanno solo dei superpoteri.”

No, non potete dire a loro – no, no, scusate, a noi – che abbiamo dei superpoteri. Non è, ehm, nulla di vero, proprio per niente.

“Ok, ok, scusa!”

Ma è verissimo che i nostri generi hanno un range parecchio vasto, perché non binari non è altro che un termine ombrello per un intero range di identità di genere. Può includere persone agender, genderfluid, genderflux, genderqueer, androgine, neutrois, demigirl, demiboy, ecc. ecc.

E dal momento che il proprio genere di appartenenza è così personale, ognun* lo sperimenta in maniera diversa. Ecco perché c’è chi un giorno potrebbe sentirsi più uomo, ma più agender quello seguente, e potrebbe essere sia uomo sia non binario.

Essendo il genere uno spettro, non c’è bisogno di identificarsi in quello spettro o di restare in quel punto dello spettro tutto il tempo in maniera fissa. Nel mio caso, sento di pendere a sufficienza dalla parte delle ragazze per considerarmene una, ma mi sento anche abbastanza gender neutral. È come se il mio genere fluttuasse in quello spazio dello spettro generale.

Ci sarebbero moltissimi modi per descrivermi, da transfemminile a femme non binaria, o semplicemente donna non binaria. Non mi sento una donna trans binaria, ma neppure sento che la parola “non binaria” descriva appieno la mia esperienza. È come se fossi nel mezzo. E sembra proprio che non esista una parola perfetta per racchiudere l’identità di chi è in quella parte dello spettro dei generi.

Poi, la prossima domanda che in generale mi si fa riguarda i pronomi: come mi posso definire non binaria dando a me stessa della “lei”?

Beh, mi piacerebbe un sacco se esistesse uno specifico pronome per la parte dello spettro che riguarda me! Ci fosse qualcosa, un pronome a metà strada tra “lei” e “loro” usato al singolare, lo userei, ma così non è.

Il “loro” singolare mi piace, e non mi crea nessun problema chi si riferisce a me con quello. Per semplificare, come regola generale dico alle persone che il pronome per me è “lei”: significa meno spiegazioni, meno discussioni, meno tentativi di convincere che è il mio pronome legittimo. E poi, amo quella sensazione di femminilità data dal sentirmi chiamare “una lei”.

Questo non mi rende affatto meno non binaria, perché “lei” non è un’esclusiva delle donne binarie. E in una società in cui c’è una pressione pazzesca perché si usi “lui” o “lei”, non credo possiate fare una colpa alle persone non binarie se scelgono la via più facile.

Insieme a tutto questo, ci sono persone che sentono di essere esclusivamente un uomo o esclusivamente una donna, e sono uomini e donne binari. Potrebbero essere transgender, come quelle persone a cui è stato assegnato un genere femminile alla nascita ma che si identifica come uomo; o anche cisgender, come una persona che alla nascita è stata definita un maschio e ora si identifica come uomo.

Ma non mi va di creare una separazione netta tra binari* e non binari*. A conti fatti, secondo me le persone trans binarie hanno in comune con quelle non binarie ben più di quanto spesso comprendano!

Lo dico perché essere transgender significa non identificarsi col genere assegnato alla nascita. C’è chi lo contesta perché il prefisso “trans” sta per “transizione”, e perché l’essere transgender vuol dire affrontare un percorso di transizione. Ma io credo che come definizione sia terribilmente datata e non mette in conto che ci sono persone che non saranno mai in grado, o non vorranno, “fare il percorso di transizione” così come la società l’ha definito.

Quindi, in base a quella prima definizione, le persone non binarie sono anche transgender. Non tutte le persone non binarie si identificano come transgender, e va bene così, ma l’esperienza in comune che hanno persone transgender binarie e persone non binarie è il filo conduttore di non essere cisgender, ossia non identificarsi completamente col genere assegnato alla nascita.

Quindi sì, puoi essere sia transgender sia non binari*. Ecco perché, quando uso la parola “transgender” come termine ombrello, al suo interno includo anche le identità non binarie. E mi sa che questo è tutto quello che c’è da dire. Ci sono persone non binarie che sono anche uomini o donne, e persone non binarie che si identificano comunque come trans. E possono avere superpoteri, ma dovrebbero essere approssimativamente 1 su 250 individui di noi, perciòòò…

“Lo sapevo!”

Note di Mx Someone:

  1. In uno sforzo di evitare il cosiddetto “maschile inclusivo”, questa traduzione non è letterale e ha cercato di rimpiazzare la neutralità che la lingua inglese permette con “chi è”, “persone” e gli asterischi.

Fonte: everydayfeminism.com

Traduzione di Mx Someone